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VATSIM-DF

VATSIM-DF è un insieme di modelli di simulazione sviluppati dal Dipartimento delle finanze con l’obiettivo di analizzare gli effetti delle riforme in materia di IVA e di valutarne gli impatti finanziari e distributivi in termini di variazione dell’incidenza dell’imposta sul reddito disponibile delle famiglie. I modelli VATSIM-DF sono tre e sono interconnessi fra loro:

  • VATSIM-DF (I) è il modello di simulazione del gettito IVA su tutte le componenti della domanda di beni e servizi intermedi e finali;
  • VATSIM-DF (II) è il modello di microsimulazione non comportamentale che analizza gli effetti di gettito e redistributivi limitatamente ai consumi finali delle famiglie italiane;
  • VATSIM-DF (III) è il modello comportamentale funzionale ad analizzare la variazione della spesa, per ciascun bene e servizio, delle famiglie italiane in risposta a variazioni di prezzo e di reddito legate, a loro volta, alla variazione delle aliquote IVA, in un contesto di equilibrio economico parziale.

Il modello VATSIM-DF (I), utilizzando un approccio mesoeconomico, simula la legislazione IVA con riferimento a tre componenti principali:

  1. i consumi finali delle famiglie;
  2. l’indetraibilità degli acquisti di beni e servizi, intermedi e strumentali, da parte delle imprese e del settore non market;
  3. la differenza tra gli acquisti e le cessioni delle imprese che rientrano nelle fattispecie del regime forfettario.

In generale il modello è alimentato da tre fonti principali:

  • le informazioni tratte dalla Contabilità nazionale, con riferimento soprattutto alle funzioni di consumo COICOP delle famiglie e alle tavole use-supply (SUT) dei costi intermedi del settore market e non market;
  • le dichiarazioni IVA di tutti i soggetti passivi, ripartiti tra le persone fisiche, le società di persone, le società di capitali e gli enti non commerciali;
  • i flussi della fatturazione elettronica relativi alle transazioni con la pubblica amministrazione (B2G).

Il modello è stato sviluppato in Excel e successivamente programmato in VBA e R.

La costruzione del modello richiede i seguenti passaggi:

  • con riferimento ai consumi finali delle famiglie, è utilizzata la base dati più aggiornata delle funzioni di consumo della Contabilità nazionale (COICOP); attraverso la riponderazione basata sui pesi NIC (indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale), le divisioni COICOP a due digit vengono disaggregate in gruppi a tre digit, classi a quattro digit e categorie a cinque digit. Tenendo conto dei dati dell’economia sommersa per ciascun settore, opportunamente imputati alle categorie di beni di consumo attraverso matrici di transizione, le aliquote IVA a legislazione vigente sono attribuite a ciascun bene e servizio al fine di calcolare la base imponibile IVA, nell’ipotesi in cui l’evasione IVA al consumo finale sia esclusivamente dovuta a una “evasione con consenso”, ovvero a omessa fatturazione. Derivata la base imponibile teorica dell’imposta, l’attribuzione delle aliquote IVA a legislazione vigente e i tassi di evasione stimati consentono di simulare sia il gettito IVA teorico, il gettito che si avrebbe nel caso di perfetto adempimento dei contribuenti, sia il gettito IVA effettivo, al netto dell’evasione. Questa simulazione viene effettuata scorporando dalla base dati dei consumi finali la stima delle cessioni da parte dei soggetti rientranti nel regime forfettario. Altri aggiustamenti minori riguardano i consumi di beni e servizi legati all’economia illegale, l’economia informale, le prestazioni sociali in natura di beni e servizi destinabili alla vendita e i margini di intermediazione per i servizi finanziari (SIFIM);
  • con riferimento all’indetraibilità parziale o totale dell’imposta per beni e servizi intermedi e strumentali acquistati dal settore market e non market, si distinguono le seguenti componenti di dettaglio: i costi intermedi del settore market; i costi intermedi del settore non market; gli investimenti del settore market; gli investimenti del settore non market. In particolare, per quanto concerne i costi intermedi, il modello opera una riconciliazione tra i dati delle dichiarazioni IVA sugli acquisti indetraibili ripartiti per aliquota e per branca economica con i dati delle tavole Use di Contabilità nazionale disaggregati per prodotto CPA e per branca economica. Utilizzando una matrice di transizione costituita dai pesi di aliquota per ciascun prodotto CPA, l’IVA indetraibile sui beni intermedi viene disaggregata non solo per aliquota e per branca, ma anche per prodotto CPA. Lo scopo ultimo del modello è, infatti, quello di simulare la variazione del gettito IVA al variare delle aliquote per ciascun prodotto CPA. Per ulteriori dettagli sulle altre componenti, nonché per la trattazione puntuale del regime forfetario, si rimanda alla nota metodologica e ad alcune slide sintetiche di presentazione del modello.

La base dati utilizzata viene rivalutata, a partire dall’ultimo anno disponibile di Contabilità nazionale, sino a tutto il periodo triennale considerato nelle leggi di bilancio, utilizzando i tassi di variazione riportati nel quadro macroeconomico programmatico dei documenti di finanza pubblica.

Il modello VATSIM-DF (I) consente di:

  • determinare il gettito IVA da adempimento spontaneo. La simulazione di ciascuna componente della domanda consente di quantificare il gettito dell’IVA teorica e, applicando i tassi di evasione per ciascun prodotto CPA, il gettito dell’IVA al netto dell’evasione. Considerando anche la componente di evasione legata agli omessi versamenti, il gettito IVA al netto dell’evasione viene riconciliato con il gettito IVA da adempimento spontaneo. Infine, sono stimati i rimborsi e le compensazioni al fine di ricondurre l’IVA da adempimento spontaneo all’IVA lorda di cassa per ciascun anno;
  • scomporre il C-efficiency dell’IVA nelle due componenti relative al policy gap (ovvero le mancate  entrate IVA attribuibili alle c.d. tax expenditures, riduzione di aliquota, esenzioni, agevolazioni) e al compliance gap (ovvero le mancate entrate IVA attribuibili all’inadempimento agli obblighi tributari). In particolare, il gettito IVA benchmark, che si otterrebbe rimuovendo le esenzioni e la differenziazione di aliquota, e il gettito IVA teorico, che si avrebbe in assenza di evasione, differiscono dal gettito riscosso come adempimento spontaneo dei contribuenti, ovvero al netto dell’evasione e degli omessi versamenti.

VATSIM-DF (II) è un modello di microsimulazione non comportamentale che consente di valutare l’incidenza dell’IVA sul reddito delle famiglie.

La base dati del modello è costituita dalle indagini Istat: IT-SILC (Statistics on Income and Living Conditions) e HBS (Household Budget Survey), entrambe agganciate, attraverso i codici fiscali dei soggetti opportunamente pseudonimizzati, ai dati delle dichiarazioni fiscali per l’anno d’imposta di riferimento. Il modello è programmato in STATA.

Le voci di spesa per consumi delle famiglie, riportate su base mensile nell’indagine HBS, vengono ricondotte al periodo a cui l’indagine fa riferimento e a ciascuna tipologia di bene. Per alcune categorie di beni durevoli, la procedura di imputazione delle spese tiene conto della probabilità, per ciascuna famiglia con determinate caratteristiche, di aver sostenuto quella spesa durante l’anno pur non avendola dichiarata nell’indagine. Una volta ricostruiti i dati a livello annuale, una procedura di matching statistico consente di collegare i dati delle due indagini e ottenere un dataset che, per ciascuna famiglia, integra le relative informazioni sui consumi e sui redditi. Per ulteriori dettagli sulla metodologia, si veda l'elaborato “The Value Added Tax Simulation Model: VATSIM-DF (II)”

Opportune procedure di calibrazione sono adottate per simulare risultati complessivi di gettito coerenti con quelli del modello VATSIM-DF (I). In particolare vengono riportati i dati dell’indagine sui consumi ai dati di Contabilità nazionale relativi all’anno di simulazione. Per ogni categoria di spesa COICOP a cinque digit e per ogni aliquota IVA, il valore aggregato a livello nazionale viene associato alle famiglie SILC in base alla spesa dichiarata nell’indagine. La spesa totale per consumi viene poi suddivisa tra base imponibile e imposta teorica, utilizzando le aliquote IVA previste a legislazione vigente. Applicando, i tassi di evasione calcolati nel VATSIM-DF (I) si stimano l’ammontare dell’IVA teorica e quello dell’IVA effettiva. Viene effettuato infine un adeguamento del reddito, attraverso un riproporzionamento al valore del reddito disponibile (al lordo degli ammortamenti corretto per le prestazioni sociali in natura riportato nei Conti nazionali).

Il dataset, completo sia dal lato del reddito sia dal lato dei consumi e allineato ai dati Contabilità nazionale, risulta idoneo a effettuare sia quantificazioni sul gettito IVA (limitatamente ai consumi delle famiglie) sia valutazioni sull’incidenza dell’IVA sul reddito.

Le simulazioni sono effettuate: i) applicando alla base imponibile le nuove aliquote IVA, nel caso in cui la proposta di modifica riguardi una semplice variazione delle aliquote IVA; ii) modificando la quota di consumo associato a ciascuna aliquota, nel caso in cui la proposta di modifica legislativa preveda una variazione di aliquota solo per alcuni beni o servizi; iii) combinando le due metodologie precedenti. Prendendo a riferimento i parametri derivanti dal VATSIM-DF (I), i risultati delle simulazioni in termini di gettito sono coerenti.

Grazie al modello è possibile effettuare delle valutazioni in termini di differenza dell’incidenza dell’IVA sul reddito disponibile delle famiglie.

L’output del VATSIM-DF (II) costituisce, inoltre, la base per il modello comportamentale VATSIM-DF (III). Il modello VATSIM-DF (III), che ha lo scopo di stimare l’elasticità della spesa al reddito e ai prezzi, è attualmente in corso di validazione e perfezionamento.

 

Responsabile: Maria Teresa Monteduro

Coordinatore del progetto: Marco Manzo

Collaboratori: Valerio Ferdinando Calà, Silvia Carta, Cristina Cirillo, Lucia Imperioli, Luca Signorelli

 

                                                                   

 

[1] Vedi, tra gli altri, Keen, M. M. (2013). The Anatomy of the VAT (No. 13-111). International Monetary Fund.